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Identità europea nei sojourners universitari dell’UE

I dati del presente contributo sono stati tratti da un lavoro di ricerca svolto in Italia e Olanda nel 2009 sull’effetto dell’esperienza all’estero per ragioni di studio come meccanismo in grado di modificare le rappresentazioni dell’Unione Europea tra gli studenti universitari. Abbiamo preso in considerazione per la comprensione di questo fenomeno sociale una serie di macro fattori relativi alla costruzione dell’identità, ai movimenti migratori e al dibattito sull’emergere di un’identità europea, oltre ad alcuni costrutti cognitivi ritenuti in grado di discriminare i partecipanti alla ricerca, come l’adattamento Socio-Culturale e l’Intolleranza all’ambiguità.

 

 Abbiamo quindi elaborato un questionario costruito ad hoc per questa ricerca, formato da 74 item e suddiviso in 4 aree principali oltre alle variabili socio-demografiche.

Ipotesi

Le ipotesi che hanno guidato il lavoro sono le seguenti:

  1. Ci si aspetta una differenza significativa relativa al sentimento di identità europea tra studenti universitari che hanno vissuto un periodo di almeno sei mesi in un paese europeo diverso da quello di nascita o residenza per ragioni di studio e studenti universitari che hanno svolto la loro carriera nel loro luogo d’origine o residenza. In particolare, si ipotizza che gli studenti del primo gruppo, che chiameremo d’ora in poi Itineranti, abbiano punteggi più alti di identità europea rispetto a quelli del secondo gruppo, che chiameremo degli Autoctoni. Viceversa, si ipotizza che gli studenti Autoctoni mostrino punteggi più alti di identità nazionale rispetto al gruppo degli studenti Itineranti.
  2. Ci si aspetta una differenza significativa nei punteggi di Adattamento Socio-Culturale tra i due gruppi, ottenuti grazie alla SCAS, Socio Cultural Adaptation Scale di Ward e Kennedy (1999). In particolare, si ipotizzano maggiori capacità di Adattamento Socio-Culturale (che equivalgono a punteggi più bassi) nel gruppo degli Itineranti rispetto a quello degli Autoctoni.
  3. Ci si aspetta una differenza significativa nei punteggi di Intolleranza all’Ambiguità tra i due gruppi, ottenuti grazie alla NCCS, Need for Cognitive Closure Scale, elaborata da Kruglanski et al. (2002) di cui si è misurata solo la scala relativa all’Intolleranza all’Ambiguità. In particolare, si ipotizzano punteggi più alti nel gruppo degli Autoctoni rispetto a quello degli Itineranti.
  4. Ci si aspetta una differenza significativa tra i due gruppi nei punteggi di Vicinanza verso le persone appartenenti al proprio paese d’origine versus i cittadini europei ottenuti grazie ad item tratti da Eurobarometer 57.2, dal lavoro di Jiménez, Kosic e collaboratori (2004). In particolare, si ipotizza che gli Itineranti mostrino punteggi più alti di Vicinanza verso i cittadini europei rispetto ai loro colleghi Autoctoni. Viceversa, si ipotizza che gli Autoctoni mostrino punteggi più alti di Vicinanza verso i loro connazionali rispetto ai loro colleghi Itineranti.


Partecipanti

I criteri di base per poter partecipare alla ricerca erano di due due tipi: essere studenti universitari e cittadini dell’Unione Europea. Il numero totale dei partecipanti è di 148. Tali soggetti si suddividono nel gruppo degli Itineranti, (N.94) e nel gruppo degli Autoctoni (N.54). Il reperimento dati è stato condotto nell’estate del 2009, con la pubblicazione attiva del questionario on-line dal 15 giugno al 20 agosto. Gli studenti sono stati contattati via mail con un link diretto al questionario, da cui si poteva selezionare la lingua di preferenza scegliendo tra quattro opzioni (inglese, francese, spagnolo e italiano). E’ stata utilizzata la tecnica dell’effetto valanga per il reperimento di soggetti, chiedendo di inoltrare la mail a chi potesse rientrare nei criteri sopra citati. Prima di procedere con l’analisi, sono stati eliminati i soggetti che non rispondevano alle caratteristiche richieste (N.3). Dettagli sulle provenienze geografiche dei partecipanti e la loro distribuzione per età (media 25.5, DS 2,8) e genere sono osservabili nelle tabelle qui sotto.


Tabella 1- Provenienze geografiche

Country N. Respondents
italian

71

greek

24

spanish

16

dutch

11

french

6

polish

5

british

3

german

3

romanian

3

belgian

2

bulgarian

2

irish

1

slovenian

1

tot.

148




Tabella 2- Età e genere suddivisi per Itineranti e Autoctoni

ETA’

GENERE

Media DS Maschi    Femmine    Tot.
Itineranti 25.6 2.9 29 65 94
Autoctoni 25.3 2.7 23 31 54
Tot. 25.5 2.8 52 96 148




Risultati

Accorpiamo qui i risultati ottenuti attraverso l’analisi dei dati relativi all’intero gruppo dei partecipanti prima, dei soli italiani poi, sempre suddivisi tra Itineranti e Autoctoni. Come vedremo infatti, le prime tre ipotesi non mostreranno risultati significativi per quanto riguarda l’intero gruppo (E). Osservando la conformazione di questo gruppo e interrogandosi sulla modalità in cui le ipotesi sono state formulate, si è proceduto ad una analisi post-hoc relativa al solo gruppo di italiani. Si è infine testata l’ultima ipotesi riprendendo in considerazione tutti i partecipanti.


Ipotesi 1:Identità nazionale ed europea


Identità-Intero gruppo (E):
Studenti Itineranti vs Studenti Autoctoni :                                                      f= 1.9  (1, 146 ) p: n.s.
Identità Nazionale Vs Identità Europea:                                                           f= 0.44 (1,146) p: n.s.
Gruppi (Autoctoni vs Itineranti) X Identità (Nazionale vs Europea):          f= 0,02  (1,146) p: n.s.

Identità-Italiani (I):

Studenti Itineranti vs Studenti Autoctoni                                                                f=7.03 (1,69) p<.05*

Identità nazionale vs Identità europea                                                                     f= 0.9 (1,69) p: n.s.

Gruppi (St. Itineranti vs St Autoctoni) X Identità (Nazionale vs Europea)            f= 3.3 (1,69) p= .07


Confronti pianificati

Solo identità nazionale Studenti Itineranti vs Studenti Autoctoni        p:n.s.

Solo identità europea Studenti Itineranti vs Studenti Autoctoni        p<.05*

Solo Studenti Itineranti Identità Nazionale vs Identità Europea        p= .06

Solo Studenti Autoctoni Identità Nazionale vs Identità Europea        p: n.s.


Ipotesi 2: Adattamento Socio-Culturale


Intero gruppo (E): (Itineranti vs Autoctoni) X  SCAS                    f=3.8 (1,146) p=.051

Italiani (I): (Itineranti ITA vs Autoctoni ITA) X SCAS             f= 1.3 (1,69) p:n.s.

Ipotesi 3: Intolleranza all’ambiguità

Intero gruppo (E): (Itineranti vs Autoctoni) X NCC                f=0.005 (1,146) p: n.s.
Italiani (I): (Itineranti ITA vs Autoctoni ITA) X NCC               f= 0.58 (1,69) p:n.s.


Ipotesi 4: Vicinanza

Intero gruppo (E)
Studenti Itineranti vs Studenti Autoctoni            f: 3.3 (1,146) p: .07
Origine vs Europa                                               f: 4.4 (1, 146) p: <.05*
Gruppi X Vicinanza                                            f: 4.6 (1,146) p: n.s.

Confronti pianificati

Solo Itineranti Nazione vs Europa                 p: n.s.
Solo Autoctoni Nazione vs Europa                p<.05*
Solo Nazione Itineranti vs Autoctoni             p:n.s.
Solo Europa Itineranti vs Autoctoni               p<.05*

Come abbiamo visto, le ipotesi relative all’identità nazionale ed europea sono state rifiutate per quanto riguarda l’intero gruppo (E), mentre risultano confermate per quanto riguarda il gruppo degli italiani. Ciò ha mosso una serie di interrogativi relativi al dibattito sulla generalizzazione delle ipotesi e dei risultati nelle scienze sociali. La sensibilità che permette al ricercatore di porre questioni rilevanti per la ricerca sociale nasce dalla capacità di cogliere relazioni tra gli individui e i contesti. E’ quindi evidente che senza la conoscenza del contesto ed un adeguato allenamento a cogliere relazioni, le ipotesi formulate risultano acontesutali e quindi prive di spessore. E’ stato in seguito ad una riformulazione metodologica che abbiamo riesaminato le ipotesi effettuate, applicandole al gruppo degli italiani e verificando che effettivamente il gruppo si comportava come previsto, eccezion fatta per le misure cognitive di adattamento e tolleranza all’ambiguità, che non si sono rivelate in grado di discriminare i soggetti in nessuno dei due casi.

Possiamo quindi trarre delle informazioni dagli esiti di questo lavoro: la migrazione temporanea rappresenta un’esperienza cui si attribuiscono significati differenti da parte degli studenti universitari italiani e dei loro colleghi di altri stati membri, e non è possibile nè utile generalizzare.

 

Per gli italiani esaminati in questa ricerca l’esperienza all’estero costituisce un fattore di fondamentale importanza per la costruzione della loro identità europea. Dai dati ottenuti, si osserva come gli italiani Itineranti non solo mostrino punteggi di Identità europea più alti dei loro connazionali Autoctoni, ma anche e soprattutto valori più alti anche degli altri Itineranti di altri Stati membri. L’identità nazionale non costituisce fattore discriminante in nessun caso. Viene qui confermata l’idea della multidimensionalità dell’identità (si veda ad es., De Rosa, Mormino, 2000, Pratt & Foreman, 2000): un’identità non sostituisce l’altra. Gli Autoctoni non hanno identità nazionali più forti, mentre gli Itineranti hanno forti identità, sia nazionale che europea.

I due costrutti utilizzati ai fini di individuare variabili cognitive correlate all’identità europea non si sono rivelati utili ai fini della presente ricerca. Pur tenendo in conto una tendenza alla significativà nei gruppi per quanto riguarda i punteggi relativi alla SCAS, i punteggi di NCC non sono risultati significativi. Questo suggerisce comunque una coerenza tra i due costrutti.

I punteggi di vicinanza costituiscono un elemento che collega i ragionamenti rispetto all’identità europea. Gli autori (Jiménez, Kosic et al, 2004) utilizzano gli item di vicinanza come misura dell’identità, intesa come il sentimento di appartenenza comune ad un gruppo, mentre abbiamo preferito nella presente ricerca utilizzare tale misura come sentimento di vicinanza in sè affiancata ad item che più precisamente si connotassero relativamente all’identità nazionale ed europea. Le misure adottate di vicinanza ed identità misurano due aspetti diversi, fornendo risultati non sovrapponibili. E’ pur vero che il sentimento di appartenenza ad un gruppo è un elemento fondamentale per la costruzione dell’identità, in particolare per l’identità sociale (Tajfel & Turner, 1986). Gli studenti Itineranti non mostrano differenze significative nel loro sentimento di vicinanza tra persone provenienti dal loro paese d’origine e tra gli altri cittadini europei, in quanto avendo avuto modo di sperimentare la conoscenza con culture altre e soprattutto con molte persone di nazioni differenti dalla propria, sono riuscite a sviluppare con esse un grado di vicinanza tale da metterle sullo stesso piano dei loro connazionali. Ciò non avviene infatti con gli Autoctoni, che mostrano un sentimento di vicinanza con i propri connazionali significativamente maggiore rispetto ai cittadini europei. Pensiamo all’esperienza all’estero per il gruppo degli Itineranti come un rito iniziatico al processo di europeizzazione. Si comincia col conoscere il contesto, le persone che ve ne fanno parte. Si stabiliscono dei rapporti, di amicizia, collaborazione, lavorativi ed accademici, oltre a tutta quella serie di incontri che la vita quotidiana di uno studente  migrante offre. E’ forse questo un primo passo, il sentimento di vicinanza. E’ solo successivamente, dal consolidamento dei rapporti, dalla risignificazione dell’esperienza che si apre la possibilità che tutto questo sia in grado di fornire un senso d’identità.


Bibliografia

De Rosa, A.S., Mormino, C., (2000) Memoria Sociale, Identità Nazionale e Rappresentazioni Sociali: Costrutti Convergenti. Guardando all’Unione Europea e i suoi Stati Membri con uno Sguardo Verso il Passato from Scientific material European Ph.D on Social Representations and Communication International Lab Meeting Series 2005-2008

Kosic,A., Kruglanski,A.W., Pierro,A., Mannetti, L.,(2004) - The social cognition of immigrants’ acculturation: Effects of the need for closure and the reference group at entry- Journal of personality and social psychology

Kruglanski, A. W., Shah, J. Y., Pierro, A., & Mannetti, L. (2002). When similarity breeds content: Need for closure and the allure of homogeneous and self-resembling groups. Journal of Personality and Social Psychology, 83, 648–66

Kruglanski, A.W. (1989). Lay Epistemic and Human Knowledge: Cognitive and motivational bases. New York: Plenum.

Mannetti, L., Pierro, A., Kruglanski, A. W., Taris, T., & Bezinovic, P. (2002). A cross cultural study of the need for cognitive closure scale: comparing its structure in Croatia, Italy, the USA and the Netherlands. British Journal of Social Psychology, 41, 139-156.

Pratt, M.G., Foreman, P.O.,(2000) Classifying Managerial Responses to Multiple Organizational Identities, The Academy of Management Review, Vol. 25, No. 1, pp. 18-42

Ruiz Jiménez, A.M., Górniak, J.J., Kosic, A., Kiss, P., Kandulla, M., (2004) European and National Identities in EU's Old and New Member States: Ethnic, Civic, Instrumental and Symbolic Components, European Integration online Papers (EIoP) Vol. 8  N° 11

Tajfel, H. & Turner, J. (1986)The social identity theory of intergroup behaviour. In S. Worchel & W. Austin (Eds.), Psychology of intergroup relations. (pp. 7-24). Chicago: Nelson- Hall

Ward, C., Kennedy, A., (1999)The measurement of sociocultural adaptation, Int. J. Intercultural Rel. Vol. 23, No. 4, pp. 659±677

Webster, D.M., Kruglanski, A.W. (1998). Cognitive and social consequence of the Need for Cognitive Closure. European Review of Social Psychology, 8, 133-171.

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