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LA PERSONALITA’ PSICOSOMATICA. COME SANARE LA FRATTURA FRA CORPO E MENTE

“Le malattie che sfuggono al cuore divorano il corpo” (Ippocrate)

Nella nostra esperienza diretta e indiretta abbiamo in genere sperimentato, almeno una volta nella vita, dolori o disturbi fisici in assenza di cause esterne.

Se pensiamo alla salute e alla malattia adottando l’ormai universalmente riconosciuto modello bio-psico-sociale (secondo il quale nell’esordio e decorso di una malattia hanno peso non solo i fattori biologici, ma anche quelli psicologici e ambientali), riusciamo facilmente a cogliere i nessi fra i messaggi del corpo e particolari vissuti emotivi. Riuscire a cogliere tali nessi è fondamentale per il mantenimento o il ripristino di uno stato di salute, in quanto ci permette di mettere in atto comportamenti che ci riportano ad uno stato di equilibrio e di benessere. Alla base di tale capacità vi sono dimensioni psichiche – regolazione affettiva, intelligenza emotiva e mentalizzazione (capacità di attribuire degli stati mentali a sé stessi e agli altri) – che in alcuni individui risultano assenti o carenti: il disagio psichico non può essere riconosciuto né elaborato dal soggetto, e si riversa prepotentemente sul corpo.

Alessitimia e regolazione affettiva

Nella “personalità psicosomatica” è centrale il meccanismo della somatizzazione, per cui le emozioni e gli stati emotivi non possono essere pensati ed espressi verbalmente e colpiscono direttamente il corpo. Le caratteristiche principali di queste personalità sono:

- difficoltà a leggere e nominare le proprie emozioni;

- difficoltà a verbalizzare i propri stati d’animo;

- scarsa mentalizzazione;

- carente capacità empatica;

- scarsa capacità simbolica.

Ciò che non può essere elaborato psichicamente si riversa sul corpo, ad esempio attraverso manifestazioni fisiche (cefalee, disturbi gastrointestinali, problemi dermatologici, ecc.) cui non è possibile dare una spiegazione su base organica.

Il costrutto dell’“alessitimia” racchiude appunto le difficoltà di nominare, leggere e verbalizzare le proprie emozioni (di cui spesso non si ha consapevolezza) ed è stato usato per descrivere le “personalità psicosomatiche”. Le persone alessitimiche possono avere scoppi improvvisi di emozioni intense ma non riescono a collegare tali manifestazioni emozionali con ricordi o specifiche situazioni; essendo incapaci di elaborare il vissuto soggettivo delle emozioni, possono esprimerle attraverso la componente fisiologica. Altre caratteristiche sono la loro concentrazione su tutto ciò che è esterno alla vita psichica e l’utilizzo di uno stile di pensiero razionale e centrato sulle esperienze di vita piuttosto che sugli investimenti emotivi.

L’alessitimia può anche essere considerata un aspetto particolare della più ampia disregolazione degli affetti. La regolazione affettiva è un processo in cui – in presenza di uno stimolo - i sistemi di risposta emotivo, neurofisiologico, motorio-espressivo e cognitivo-esperenziale interagiscono reciprocamente. L’attivazione di uno qualsiasi dei sistemi altera o modula l’attivazione degli altri, in modo che tutti siano coinvolti nella regolazione delle emozioni. La regolazione affettiva è efficace quando permette di tollerare gli affetti negativi compensandoli con quelli positivi senza ricorrere ad oggetti esterni o agiti comportamentali. Gli individui con difficoltà nella regolazione affettiva non riescono a valutare accuratamente le proprie emozioni e ad utilizzarle in maniera adattiva. Essere consapevoli del proprio stato d’animo, ad esempio, permette di mettere in atto delle strategie positive al fine recuperare uno stato di benessere, piuttosto che ricercare dei “sedativi” immediati (pensiamo all’abuso di sostanze, alle condotte pericolose, ecc.).

La mentalizzazione

Legato ai concetti di alessitimia e regolazione emotiva è il costrutto della mentalizzazione. Mentalizzare significa riuscire ad interpretare in modo implicito ed esplicito le azioni proprie e quelle altrui, considerandole significative rispetto agli stati mentali intenzionali, ad esempio i desideri personali, i bisogni, i sentimenti e le motivazioni. La capacità di mentalizzare si acquisisce normalmente nei primi anni di vita, nella relazione con le figure primarie di accudimento: sono i genitori che leggono gli indizi affettivi del bambino e glieli rimandano in forma adeguata, assumendo il ruolo di regolatori esterni dei suoi stati emotivi e permettendo un sano sviluppo affettivo. La funzione di “pensiero esterno” svolta dai genitori verrà man mano interiorizzata dal bambino, ponendo le basi per la capacità di mentalizzare e di autoregolare internamente gli stati emotivi.

Come migliorare il rapporto fra emozioni e salute fisica

Uno stato di benessere psicofisico presuppone un dialogo continuo e un’integrazione nell’esperienza cosciente fra livello mentale/affettivo e corporeo; nei soggetti psicosomatici ciò è molto difficile per l’assenza di mentalizzazione dei propri stati emotivi. Tali personalità andrebbero dunque “allenate” a:

  • riconoscere che stanno provando delle emozioni;
  • differenziare che tipo di emozione stanno provando;
  • nominare le emozioni per poterle esprimere verbalmente e non solo nel comportamento e nel corpo.

Contattare le proprie emozioni è un processo difficoltoso, doloroso e a volte angoscioso per personalità di questo tipo, per cui spesso è necessario un contesto relazionale di tipo psicoterapeutico, che faciliti l’esperienza e l’espressione degli affetti contenendo lo smarrimento dell’individuo che, per la prima volta, tocca una nuova dimensione di sé.

Arianna Mohamoud


*Note sull'autrice: 
Arianna Mohamoud è Psicologa e Psicoterapeuta a indirizzo psicodinamico. Svolge privatamente l’attività di psicoterapeuta effettuando consulenze e percorsi di psicoterapia rivolti a bambini, adolescenti e adulti. Ha maturato esperienza decennale nelle scuole di ogni ordine e grado, attuando progetti educativi per alunni con disabilità psico-fisica. Dal 2013 è socio ordinario Psy+ Onlus, con cui collabora principalmente come progettista e psicologa nell’Area Scuola.

personalità, mente, corpo, alessitimia, psicosomatica

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